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Come scegliere un buon pellet: i consigli per non sbagliare acquisto


Come scegliere un buon pellet: i consigli per non sbagliare acquisto

Come scegliere un buon pellet? 

Il freddo si fa ancora sentire? Si sa, il periodo a cavallo tra l’inverno e la primavera riserva delle belle giornate, ma spesso la colonnina di mercurio tende comunque a rimanere bassa. Marzo, poi, come si suol dire “è pazzerello” dal punto di vista meteorologico, ragione per cui è importante continuare a riscaldare con la massima efficienza la propria abitazione o il luogo in cui si lavora, servendosi di stufe e termosifoni.

Nella scelta del metodo di riscaldamento, grande attenzione va posta al tema del basso impatto ambientale: infatti, è sempre meglio optare per soluzioni che rispondono pienamente a logiche di sostenibilità, nel rispetto delle risorse del nostro pianeta. Perché dunque non utilizzare dei biocarburanti come il pellet?

Il pellet: riscaldarsi, nel rispetto dell’ambiente

Il pellet, per esempio, è uno dei combustibili organici più in ascesa in Italia: conviene perché è economico ed ecologico, consentendo quindi di risparmiare mentre si fa del bene all'ambiente. 

Ma come scegliere un buon pellet? In questo articolo vogliamo darvi alcuni preziosi consigli per non sbagliare ed acquistare un pellet di ottima resa e qualità, ricordando che una cattiva scelta potrebbe incidere sul corretto funzionamento del macchinario impiegato, così come portare a una maggiore produzione di polveri generate dalla combustione.

Come scegliere un buon pellet? Prima vediamo cos'è e come si produce

Prima di capire come vedere la qualità del pellet e scegliere il migliore, è bene fare il punto sull'origine di questo ormai sempre più comune combustibile a biomassa: il pellet è, infatti, un combustibile ottenuto dal legno, riciclando la segatura

I pezzi di legno, dopo un processo di essiccazione e pulizia, vengono compressi fino ad assumere la forma di piccoli cilindri della dimensione di circa 6-8 mm ciascuno. Ogni cilindro di pellet è tenuto insieme da un collante naturale chiamato lignina che ne garantisce la compattezza, anche dopo la fase finale di raffreddamento. 

Basta osservare come il pellet sia un combustibile del tutto organico - in grado di generare calore utilizzando una risorsa già in parte sfruttata - per capire il vantaggio del suo impiego: riciclando la segatura di alberi già abbattuti, si limita l'ulteriore sfruttamento delle nostre già provate risorse ambientali. 

Ecco perché il pellet è un alleato dell'ambiente e perché la biomassa è particolarmente adatta a riscaldare le nostre case rispetto ai comuni combustibili fossili come il gas metano.

Come vedere la qualità del pellet: ecco a cosa prestare attenzione 

Abbiamo scoperto il pellet e abbiamo deciso di dare una svolta green alla nostra casa: ecco quali aspetti dobbiamo considerare se vogliamo capire come scegliere un buon pellet. Per avere le idee chiare su quale pellet utilizzare, infatti, per prima cosa dobbiamo prestare attenzione alla confezione, che può indicare se il prodotto è certificato o meno.

La certificazione del pellet non è obbligatoria su scala nazionale, ma numerosi produttori ci tengono a certificare la qualità del loro prodotto. 

Su alcune confezioni di pellet troverete la certificazione Pellet Gold, DIN Plus o EN Plus: prediligete questi, che garantiscono controlli più rigidi alla filiera e assenza di componenti chimiche o formaldeide nel prodotto. 

Se siete interessati a sapere come riconoscere la qualità del pellet per acquistare il migliore in commercio, bisogna affidarsi alla certificazione EN Plus1-A1 (indica la qualità migliore in assoluto). 

Un altro elemento da considerare per capire quali sono i migliori pellet è leggere l'etichetta: la categoria A1 indica il più alto livello di qualità del pellet, seguita da A2 e B (categoria prevalentemente usata a livello industriale e non domestico).

Come vedere la qualità del pellet, poi? Controllate anche i valori che si riferiscono al potere calorifero del combustibile che state acquistando: generalmente si aggirano tra i 4,5 e i 5,5 kWh/kg – maggiore sarà il valore tanto migliore sarà la qualità del pellet e la sua capacità di produrre calore. 

Un altro importante indicatore, sempre presente sull'etichetta, da non trascurare assolutamente per capire quale pellet utilizzare è il residuo di cenere del prodotto: per essere il meno inquinante possibile è bene che sia minore all'1% (nel caso del pellet di qualità A1 il residuo di ceneri si aggira intorno allo 0,7%). 

Infine, osservate l'aspetto dei cilindretti di pellet che state acquistando e verificate con attenzione la sua percentuale di umidità. Da ricordare, poi, di controllare sempre anche che la confezione sia integra.

Il controllo visivo della materia prima è fondamentale per capire quali sono i migliori pellet: i cilindretti devono essere stati ricavati da legno vergine e presentare una forma compatta e regolare con una lunghezza che non superi i 30 mm (la misura media ideale è tuttavia di 21 mm). 

Non solo la vista, ma anche l'olfatto è uno dei sensi che può rivelarsi prezioso e venirci in aiuto nello scegliere il pellet migliore: infatti, l'odore di truciolato emanato dal pellet indica una scarsa qualità. Morbido o più compresso

Più il pellet è morbido, minore sarà la difficoltà della stufa per usarlo e per produrre calore: preferite i cilindretti più morbidi a quelli eccessivamente compressi. 

E in ultimo – ma non meno importante per sapere come scegliere un buon pellet – torniamo a parlare della percentuale di umidità: si tratta del nemico numero uno del pellet nella sua conservazione e non solo. Questa, infatti, non deve essere superiore al 12% e deve avere una percentuale minima dell'8%. Un'eccessiva umidità porta a un maggiore sforzo nella combustione del pellet e pertanto ad una conseguente minore efficienza energetica.

Un’ulteriore curiosità su come riconoscere la qualità del pellet? La cosiddetta “prova con l’acqua”: immergendo alcuni cilindretti di pellet in una vaschetta d’acqua si potrà notare la qualità massima, che è effettiva se questi non vanno a fondo e non intorbidiscono l’acqua stessa. Superata la prova, si potrà dire con certezza che il pellet è di buona scelta, nonché privo di particolari additivi chimici che possono portare all’emanazione di sostanze dannose anche per la salute durante la combustione. 

Pellet: come scegliere il migliore - I test iniziali

Qual è il miglior pellet in commercio? Un consiglio sempre valido per capirlo potrebbe essere quello di testare differenti tipologie di pellet, per valutare personalmente quale garantisce il miglior rendimento nella stufa o nel camino di casa. 

Non solo: si potrebbe anche optare per l’acquisto di pellet misti (magari di faggio e di abete), cercando così di ottenere un prodotto che unisca in sé alcune caratteristiche chiave, come: 

  • velocità di accensione; 
  • buona temperatura;
  • ottima durata. 

La fine dell’inverno è il periodo giusto per sperimentare un po’, cercando di fare delle valutazioni che possano poi essere preziose anche per la prossima stagione invernale.

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